Periodico di informazione della sezione di Siena – dicembre 2024
Direttore responsabile: Andrea Sbardellati
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CONDIVISIONE È CONOSCENZA
di Sara Barabaschi
Lo scorso 12 ottobre si è tenuto a Firenze, al Meyer Campus, il secondo convegno albini in Italia; è stata una
giornata ricca di informazioni, esperienze, condivisioni e nuovi spunti.
Il taglio dato al convegno è stato nuovo, ha visto la giornata suddivisa in due parti: la prima di tipo divulgativo
medico-scientifico, ove molti specialisti da tutto il territorio italiano hanno parlato dell’ipovisione nell’albino, di
caratteristiche, terapie e novità. Gli interventi sono stati trasmessi in diretta da Radio Risorse, il che ha
permesso anche a chi non poteva essere presente a Firenze di seguire l’evento.
La seconda parte è stata organizzata in isole tematiche, offrendo la possibilità di provare ausili, intervenire in
spazi di confronto, sia tra genitori che tra albini adulti, conoscere i percorsi burocratici (grazie a UICI!) per
accedere ai benefici previsti dalle normative, acquisire informazioni da esperti del settore sul percorso di
affiancamento allo studio e di approfondire l’importanza dello sport sia dal punto di vista fisico che mentale.
Sono intervenuti rappresentanti di ACSI, del CIP, atleti con disabilità e psicologi dello sport; si è discusso di
come sia importante ampliare la proposta degli sport accessibile, anche da parte delle federazioni, per offrire
un percorso pieno e soddisfacente, che, oltre a garantire l’attività fisica, dia la giusta importanza al lato
competitivo. Ogni atleta, che gareggi per superare sé stesso o per ottenere il primato, ha bisogno del
riconoscimento e anche questo è inclusione. Acquisire competenze non comuni, eccellere in una disciplina,
sono elementi utili al benessere psichico e aiutano ad acquisire maggior consapevolezza. Divengono ancor
più importanti quando una persona, a causa di una disabilità, si percepisce come inferiore ad altri, come
conseguenza di un ambiente familiare iperprotettivo e di una società ancora troppo poco inclusiva, dove si è
percepiti come “quelli da aiutare” e non come risorse, esempi di vita e di successo.
Queste isole sono stati momenti preziosi e non dovrebbero essere eventi isolati.
Per riuscire ad organizzarli serve poco, l’esperienza del convegno ne è l’esempio; senza avere specifiche
competenze di organizzazione eventi, né referenti specialistici, ma contando su volontà e spirito di
collaborazione, si è riusciti a creare degli spazi di incontro tra utenti e realtà di riferimento. E non deve restare
un fatto isolato, perché sono nati spunti di riflessione e idee di sviluppo, per permettere a chi nella disabilità si
sente isolato e talvolta non sa dove e come muoversi, per avere accesso a cose che sembrano banali, come
l’attività sportiva, o individuare il giusto medico che si adatti nelle terapie alla singolarità, o ancora per sapere
come agire per mettere in piedi una realtà di accoglienza e confronto e anche conoscere persone che sono
state capaci di sfruttare al meglio le proprie potenzialità, divenendo catalizzatori ed esempi di vita per molti.
L’inclusione si ha nel confronto, sereno ed aperto, tra individui – come è accaduto al convegno – nello scambio
di competenze ed esperienze, quindi è un dovere civico implementare le occasioni di dibattito e di diffusione
della conoscenza.
Ho in mente alcuni progetti da sviluppare, in collaborazione con figure che sono intervenute a Firenze, per
raggiungere in maniera capillare i territori, specie quando, come la provincia di Siena, sono estesi e dispersivi.
Seguiteci per restare aggiornati!
BAMBINI OSTAGGIO DELLA VIOLENZA: IL RACCONTO DI GIUSEPPE CARRISI
di Enza Pipitone
I bambini sono le principali vittime dei conflitti: guerre, violenze e degrado li strappano alla loro infanzia e li
trasformano in strumenti di guerra.
Giuseppe Carrisi, giornalista, scrittore e documentarista italiano, noto per il suo impegno nella denuncia delle
problematiche sociali, dei conflitti internazionali e delle violazioni dei diritti umani, in particolare in Africa,
in Medio Oriente e nei Balcani, ha preso parte – martedì 12 novembre scorso – all’evento dal titolo L’altra
infanzia organizzato dal Lions Club di Siena, dedicato ai bambini che vivono nelle realtà più povere e
dimenticate del mondo.
Tra le storie più dolorose che ha raccontato negli anni e che riguardano la tratta degli esseri umani, il traffico
di minori e la condizione delle donne, quella dei bambini soldato, coinvolti nei conflitti armati, spicca per la
sua crudeltà.
Carrisi ha raccontato e documentato con il supporto di immagini dal forte impatto emotivo, le vite spezzate di
questi piccoli protagonisti, che reclutati con la forza, vengono privati del diritto all’innocenza e costretti a
combattere e uccidere senza pietà i componenti delle comunità cui appartengono: i loro stessi familiari.
Numerosi sono stati gli interrogativi che hanno dato vita ad un intenso dibattito, condotto con approccio
rigoroso ed appassionato, in cui relatore oltre ad aver descritto alcune fra le realtà più angoscianti del mondo
ha posto l’attenzione su precise dinamiche e responsabilità, sia collettive che individuali, che hanno
determinato queste tragedie umane. La lotta per la supremazia all’accesso delle risorse e l’indifferenza delle
grandi potenze mondiali, preoccupate esclusivamente di salvaguardare i propri interessi economici, perpetuano
il fenomeno.
Il giornalista ha concluso il proprio intervento evidenziando che il coinvolgimento dei minori in dinamiche
violente riguarda anche contesti di povertà e marginalità sociale a noi vicini dove le organizzazioni criminali
reclutano adepti per le loro attività illecite come lo spaccio della droga e le attività estorsive.
La mancanza di prospettive e il contesto di degrado sociale, nelle aree in cui lo Stato è percepito come assente,
favoriscono l’avvicinamento dei minori alle organizzazioni mafiose dai cui si sentono protetti e verso cui
sviluppano un forte senso di appartenenza. Si crea in sostanza un circolo vizioso con conseguenze devastanti
che è impossibile pensare di spezzare senza porre in essere interventi mirati e ben strutturati.
Negli ultimi anni, lo Stato e le tante associazioni antimafia presenti nel territorio hanno investito
sull’educazione e sulla cultura per avvicinare i giovani alla legalità e recuperare quei ragazzi che decidono di
allontanarsi dalla criminalità restituendo loro un futuro di speranza.
TASSELLI PER UNA PACE POSSIBILE
di Massimo Vita
La pace, in un mondo che sembra essere sempre più propenso al conflitto, alla divisione e all’indifferenza, è
un concetto che suscita tanto desiderio quanto disperazione. Ogni conflitto, ogni guerra, ogni tensione sociale
ci ricorda quanto sia fragile il nostro equilibrio. La pace non è solo l’assenza di guerra, ma un reticolo
complesso che implica relazioni di giustizia, rispetto, dignità e comprensione reciproca. In questo contesto,
cercare i “tasselli” che possano costruire una pace duratura è un esercizio che coinvolge non solo i leader
mondiali, ma anche ciascuno di noi, nel nostro quotidiano.
La Pace come Costruzione di Relazioni
La pace non è un punto di arrivo, ma un processo continuo che si costruisce giorno dopo giorno. Ogni relazione
può diventare un tassello fondamentale in questo processo. Siamo, o dovremmo essere, tutti, in un certo
senso, architetti della pace.
Un atto di gentilezza, una parola di comprensione, un gesto di solidarietà sono piccoli frammenti che, se
accumulati, possono creare una solida base per una convivenza pacifica. La pace inizia con l’educazione alla
tolleranza, alla pazienza e alla capacità di ascoltare l’altro. Ogni dialogo, ogni incontro tra persone diverse è
un’opportunità per abbattere i muri della diffidenza e della paura, per costruire ponti di fiducia e rispetto
reciproco.
Le relazioni però, devono essere fondate sulla sincerità, sulla verità e sulla lealtà. Questo è difficile tra le
persone ma ancor più difficile in campo diplomatico.
In molti conflitti, sia interpersonali che internazionali, l’ignoranza reciproca è una delle cause principali della violenza. Quando non ci si conosce, non si comprende pienamente l’altro e le sue ragioni, è facile cadere nel
pregiudizio, nell’intolleranza e, infine, nel conflitto. In questo senso, educare alla pace significa anche educare
alla curiosità intellettuale e all’empatia. Il dialogo non è solo scambio di parole, ma scambio di esperienze e
punti di vista che ci permettono di vedere il mondo attraverso gli occhi dell’altro.
La Giustizia Sociale come Fondamento della Pace
Un altro tassello fondamentale per costruire una pace duratura è la giustizia sociale. La disuguaglianza, la
povertà e l’esclusione sociale sono fattori che alimentano il risentimento, la rabbia e, inevitabilmente, il conflitto.
Quando una parte della popolazione è sistematicamente privata dei diritti fondamentali – come l’accesso a
un’educazione di qualità, a un’assistenza sanitaria adeguata, a un lavoro dignitoso – il divario tra i gruppi
sociali si allarga, creando terreno fertile per tensioni e scontri.
La giustizia sociale non riguarda solo la distribuzione equa delle risorse, ma anche il riconoscimento dei diritti
e della dignità di ogni persona. Se la pace è intesa come una condizione di benessere comune, allora non può
esistere senza una giustizia che rispetti le esigenze e i diritti di tutti. La lotta per la giustizia non è solo una
questione economica, ma anche culturale e politica. Per costruire una pace duratura, è necessario creare un
sistema che promuova pari opportunità per tutti, che garantisca diritti civili e politici e che favorisca l’inclusione
di tutte le voci, anche quelle delle minoranze o delle persone emarginate.
La Diplomazia come Strumento di Risoluzione dei Conflitti
Nel contesto internazionale, la diplomazia è uno degli strumenti più potenti per risolvere i conflitti e promuovere
la pace. Tuttavia, la diplomazia non può essere ridotta a una mera negoziazione di interessi tra Stati, ma deve
essere orientata alla promozione di soluzioni che rispecchino i principi di giustizia, equità e rispetto dei diritti
umani. La diplomazia richiede volontà di ascolto, capacità di mediazione e la disponibilità a fare compromessi,
senza mai perdere di vista l’obiettivo ultimo di garantire la dignità di tutte le parti in conflitto.
I conflitti internazionali sono spesso il risultato di incomprensioni, ambizioni territoriali, risorse contese o
differenze ideologiche. La pace, in questo contesto, richiede una grande abilità nel negoziare soluzioni che
siano reciprocamente vantaggiose, che rispettino le legittime aspirazioni dei popoli e che non escludano
nessuna parte dalla discussione. La diplomazia, quindi, deve essere un atto di coraggio, un atto che sfida le
logiche del conflitto armato e promuove invece il potere della parola, del compromesso e della comprensione.
La Cultura della Pace
Un altro tassello importante è la promozione di una vera e propria cultura della pace, che implica l’adozione di
valori come la non violenza, il rispetto per l’altro e la promozione della solidarietà globale. La cultura della pace
non può essere insegnata solo attraverso i libri o le teorie, ma deve essere vissuta ogni giorno nelle nostre
azioni quotidiane, nelle nostre scelte etiche e nel nostro modo di interagire con gli altri. È necessario cambiare
radicalmente il modo in cui pensiamo al conflitto e alla violenza: da un’opzione possibile, a qualcosa di
inaccettabile.
Le scuole, i media, le istituzioni culturali e sociali devono fare la loro parte per sensibilizzare le nuove
generazioni a questi valori. Se vogliamo costruire una pace duratura, è fondamentale che i bambini e i giovani
crescano in un ambiente che li stimoli a diventare cittadini del mondo, capaci di vedere le differenze come una
ricchezza e non come una minaccia. Solo in questo modo si potrà diffondere una vera e propria cultura della
pace, che porti a un cambiamento profondo nelle società e nei cuori delle persone.
Non bastano appelli più o meno sinceri a deporre le armi ma ci vogliono azioni concrete e forti che favoriscano
il dialogo.
Deve vincere lo spirito di Assisi come sosteneva Papa Voitila.
Il Ruolo delle Organizzazioni Internazionali
Le organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite, la Croce Rossa e le organizzazioni non governative
(ONG), giocano un ruolo cruciale nella promozione della pace. Esse sono le principali forze che, a livello
globale, possono mediare e risolvere i conflitti, promuovere i diritti umani e contribuire alla costruzione di un
ordine internazionale basato sulla cooperazione e sulla solidarietà. L’intervento delle organizzazioni
internazionali può assumere molte forme: dalla mediazione nei conflitti, alla promozione di risoluzioni pacifiche,
fino all’assistenza umanitaria per le popolazioni colpite dalla guerra.
Tuttavia, il loro ruolo non è senza sfide. Le dinamiche geopolitiche e gli interessi nazionali spesso ostacolano
il loro operato. Nonostante ciò, la presenza e l’azione di tali organizzazioni rimangono indispensabili. Esse
sono un segno tangibile del fatto che la comunità internazionale è in grado di rispondere collettivamente ai
problemi globali, con un occhio di riguardo per le necessità delle persone più vulnerabili.
Il Potere dell’Individuo
Infine, non possiamo dimenticare che ogni individuo ha un ruolo da giocare nel processo di pace. La
costruzione della pace non dipende solo dai governi e dalle istituzioni internazionali, ma anche dalle scelte
quotidiane di ciascuno di noi. Ogni volta che scegliamo di non rispondere alla violenza con la violenza, ogni
volta che decidiamo di ascoltare invece di giudicare, ogni volta che promuoviamo l’educazione e il rispetto in
un piccolo contesto sociale, stiamo contribuendo alla costruzione di un mondo più pacifico.
Le azioni individuali, se moltiplicate, possono avere un impatto profondo. Siamo tutti parte di una rete globale,
e ogni nostro gesto può fare la differenza, anche se in apparenza può sembrare insignificante. La pace inizia
con l’impegno quotidiano di ciascun essere umano, che contribuisce con le proprie scelte a un cambiamento
positivo e duraturo.
Conclusioni
La pace, dunque, è una sinfonia di tasselli che, sebbene piccoli e talvolta impercettibili, contribuiscono a creare
un quadro più grande di speranza e armonia. Non è un obiettivo facilmente raggiungibile, ma un cammino che
richiede impegno, coraggio e costanza. La pace non si ottiene mai con la forza, ma con la capacità di
comprendere e rispettare l’altro, con la promozione della giustizia, con l’adozione di una cultura di non
violenza, con la diplomazia e con il sostegno reciproco tra i popoli. Ogni singolo individuo, ogni azione positiva,
ogni passo verso l’inclusione e il dialogo sono tasselli necessari per costruire un mondo in cui la pace sia non
solo una possibilità, ma una realtà.
LETTERE PARLANTI
Montepulciano, presentate le iniziative per celebrare Cosimo I de’Medici e Giorgio Vasari e il loro legame con
la città poliziana “Lettere parlanti” del primo Granduca di Toscana in Biblioteca comunale e un originale
percorso artistico all’interno del Museo Civico.
Un percorso vasariano all’interno del Museo Civico e una mostra bibliografica gratuita delle lettere di Cosimo
I, presso la Biblioteca Comunale, oltre alle letture teatrali, integrali, delle 54 lettere da ascoltare on-line
direttamente dal sito della Biblioteca Comunale: sono queste, in sintesi, le iniziative pensate
dall’Amministrazione Comunale di Montepulciano, in accordo con Biblioteca e Museo, nell’ambito delle
celebrazioni promosse dalla Regione Toscana.
Nel 2024 ricorre, infatti, l’anniversario della morte, avvenuta nel 1574, di Cosimo I de’ Medici, primo Granduca
di Toscana, e Giorgio Vasari, artista poliedrico e perfetto esempio di uomo di cultura del suo tempo.
«Con queste iniziative celebriamo non solo due grandi figure del Rinascimento italiano, Cosimo I de’ Medici e
Giorgio Vasari, ma anche il profondo legame che Montepulciano ha saputo intrecciare con la storia culturale
e artistica della Toscana e dell’Italia – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Lara Pieri, durante la presentazione grazie al contributo della Regione Toscana, la mostra bibliografica e il percorso vasariano offriranno ai
visitatori l’opportunità di riscoprire e valorizzare un pezzo importante della nostra identità e della nostra eredità
storica».
Le iniziative sono state presentate questa mattina, venerdì 8 novembre 2024, presso il Palazzo del Capitano
e sono state realizzate con il contributo della Regione Toscana per i 450 anni della morte di Cosimo I dei
Medici e di Giorgio Vasari.
Tra i relatori, oltre all’Assessora Lara Pieri, la dott.ssa Francesca Cenni, Direttrice della Biblioteca Comunale,
la dott.ssa Patrizia La Porta, Direttrice del Museo, e il dott. Duccio Pasqui e l’Arch. Riccardo Pizzinelli della
Società Storica Poliziana.
La dott.ssa Cenni ha illustrato il percorso espositivo delle “lettere parlanti” presso la biblioteca e tutto il percorso
di recupero e valorizzazione di
questo pezzo pregiato di archivio storico. La Direttrice La Porta ha fatto un quadro esaustivo di tutti gli artisti
citati dalle Vite del Vasari presenti con le loro opere all’interno del Museo Civico guidando anche una piccola
visita al Museo, al termine della conferenza. Il dott.Pasqui e l’Arch. Pizzinelli hanno ripercorso il contenuti delle
54 lettere che Cosimo che testimoniano il legame stretto di Montepulciano con Firenze e i Medici e
testimoniano l’interazione tra il duca Cosimo I de’ Medici e la città di Montepulciano, nonché il suo impegno
diretto nella gestione e amministrazione delle città sotto il suo dominio.
Per quanto riguarda Vasari è stato, inoltre, ricordato da Pizzinelli che fu proprio l’artista di origine aretina ad
aver realizzato il dipinto “Allegorie delle città di Cortona e Montepulciano” che si trova nel Salone dei
Cinquecento a Palazzo Vecchio, a Firenze.
I due percorsi espositivi. Nel corso della mattinata sono stati “inaugurati” un percorso vasariano “permanente”
all’intero del Museo Civico Pinacoteca Crociani, che tramite un tour virtuale (con QR-CODE) consente di
approfondire le opere esposte che sono state realizzate o che sono riconducibili ad autori
citati nelle celebri “Vite” del Vasari.
Mentre la Biblioteca Comunale ospiterà, fino al prossimo 31 gennaio 2025, una mostra bibliografica di alcune
delle 54 lettere che il Granduca di Toscana Cosimo I de’Medici scrive alla Magistratura di Montepulciano tra
1° febbraio 1537 al 1° maggio 1559. Sempre per quanto riguarda questo prezioso patrimonio epistolare, è
stato realizzato anche un percorso audio visivo all’interno del portale della Biblioteca con le letture teatrali,
realizzate dalla Compagnia Impluvium e le scansioni ad alta risoluzione, di tutte le 54 lettere. Questo il link al
sito della Biblioteca con le lettere scansionate e interpretate:
https://www.biblioteca.montepulciano.si.it/54-lettere-cosimo/
Durante la presentazione sono state riprodotte le letture di alcune delle lettere di Cosimo I, interpretate magistralmente da alcuni componenti della compagnia Teatro Impluvium, presenti in sala all’iniziativa.
Mattia Nocchi, 8 novembre 2024
CONSIGLI UTILI
di Massimo Vita
Molto spesso orientarsi nel mondo dei servizi è estremamente difficile e spesso si rischia di incorrere in truffe.
Per esempio nella materia della luce e del gas ci sono interessanti novità che provo a spiegare.
Da gennaio entrano in vigore più tutele per i consumatori in materia di modifiche-contrattuali-e-telemarketing/
Le nuove norme hanno l’obiettivo dichiarato di dare agli utenti uno strumento per difendersi.
Il diritto di recesso viene esteso fino a trenta giorni.
A stabilirlo la delibera 395/2024/R/com di dell’Autorità di settore, Arera, presentata alle associazioni dei
consumatori nell’ambito del Tavolo di confronto sul superamento delle tutele di prezzo. La delibera implementa
le modifiche al Codice del Consumo previste e rafforza gli obblighi dei venditori in caso di modifica delle
condizioni contrattuali e armonizza altresì la disciplina in materia di offerte Placete di servizio di tutela della
vulnerabilità.
Utilizzare mail o altre comunicazioni scritte durevoli per dare le informazioni
Tra le novità più rilevanti c’è l’obbligo per il venditore nel caso di contratti conclusi fuori dai locali commerciali
oppure a distanza di fornire ai clienti domestici, se disponibili, le informazioni tramite mezzi di comunicazione
elettronica che consentano lo scambio di messaggi scritti su un supporto durevole , in grado di riportare data
e ora della comunicazione. L’Arera entra nel dettaglio: “Il supporto durevole è lo strumento che permette al
cliente di conservare le informazioni per un lasso di tempo adeguato alle finalità della comunicazione e di
riprodurle esattamente come sono state trasmesse (requisiti di integrità e conservabilità). Esempi sono la
comunicazione cartacea (tramite posta) e la comunicazione elettronica, come file inviato tramite e-mail o testo
sul sito internet o sull’app del venditore (in questo caso, il venditore deve aver informato il cliente della
presenza di tali comunicazioni, ad esempio via SMS o tramite notifica)”.
In che casi i contratti via telefono sono validi
Per i contratti via telefono, inoltre, sarà necessario che, ai fini della validità del consenso per la stipula del
contratto, il cliente confermi di aver ricevuto il documento scritto con tutte le condizioni contrattuali , trasmesso
su supporto cartaceo o su un altro supporto durevole disponibile e accessibile.
Per il porta a porta diritto di recesso da 14 a 30 giorni
Nel caso di contratti stipulati nel contesto di visite non richieste di un venditore, cioè del classico porta a
porta presso l’abitazione di un cliente domestico oppure di escursioni organizzate da un venditore a scopo
commerciale il diritto di ripensamento viene poi esteso da 14 a 30 giorni.
Maggiore chiarezza per le modifiche contrattuali
Un’importante modifica riguarda anche le comunicazioni relative alle modifiche delle condizioni contrattuali,
come variazioni unilaterali, evoluzioni automatiche e rinnovi. “Queste – spiega Arera – dovranno essere fornite
ai clienti su un supporto durevole, preventivamente accettato dal cliente”, e, nel caso di variazioni unilaterali e
rinnovi, dovranno avere un contenuto come previsto dalle norme regolatorie ed essere separate da
comunicazioni di altra natura, quali ad esempio le comunicazioni a scopi commerciali. Questo per evitare di
indurre in confusione il cliente. Inoltre, nel caso di comunicazioni telematiche, l’intestazione della
comunicazione deve coincidere con l’eventuale oggetto del messaggio di trasmissione.
Dona il tuo 5×1000 all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS – APS sezione territoriale di Siena
il nostro codice fiscale è 80002240523 Non ti costa nulla e con un piccolo gesto puoi aiutarci a fare molto per tanti!!
TESTAMENTO SOLIDALE
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti dal 2019 è organizzazione del Comitato Testamento Solidale
Accogliere, ascoltare, sostenere, tutelare, condividere, includere, sono i valori fondativi dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti che da 100 anni promuove l’uguaglianza dei Diritti con impegno, passione, dedizione,
tenacia, autorevolezza, per donare luce ai ciechi, agli ipovedenti, alle persone con disabilità plurime in ogni
angolo d’Italia.
Centinaia e centinaia di donne e di uomini animati da puro spirito di volontariato, spesso segnati dalla stessa
disabilità, lavorano ogni giorno con fervore e competenza per offrire risposte a bambini, ragazzi, adulti, anziani.
Istruzione, Lavoro, Ri-Abilitazione, Sperimentazione, Mobilità, Autonomia, Ricerca, sono le principali parole
chiave che caratterizzano l’azione quotidiana dell’Uici.
Cittadini tra i cittadini, uguali tra uguali, questo il traguardo che l’Unione persegue, unendo le persone con
disabilità visive e plurime in una grande famiglia fondata sulla solidarietà e sull’amore.
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