Visto! numero 0 febbraio 2022

Visto!

 

Periodico di informazione della sezione di Siena - numero 0 -  febbraio 2022

Direttore responsabile: Andrea Sbardellati  Registrazione Tribunale di Siena n. 6 del 29/10/2020.

 

Con il contributo di: PAMPALONI SRL, concessionaria Renault a Siena

 

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus -APS Sezione Cavaliere Attilio Borelli

Viale Cavour, 134 Siena

Telefono 0577 46181

e-mail: uicsi@uiciechi.it

Sito internet: www.uicisiena.org

 

Raccolta fondi “EMERGENZA UCRAINA”

 

CROCE ROSSA ITALIANA, UNICEF, UNHCR E LA RAI 

HANNO MESSO A DISPOSIZIONE UN NUMERO TELEFONICO NAZIONALE PER DONAZIONI CHE SERVIRANNO PER LA PRIMA INDISPENSABILE ASSISTENZA ALLE POPOLAZIONI COINVOLTE.

UN GESTO DI POCHI ISTANTI È UN PIU BELLO E SIGNIFICATIVO GESTO DI PACE.

DONA AL 45525 DA CELLULARE E TELEFONO FISSO

 

TRA PANDEMIA E GUERRA

di Andrea Sbardellati

Mentre tutti, con tanta fatica, morti, sacrifici personali, rinunce, stiamo cercando di superare la pandemia del Covid 19, improvvisamente si abbatte su di noi il terrore della guerra. Verrebbe da chiedersi se per invadere l’Ucraina il premier russo Putin non poteva strategicamente aspettare un momento più azzeccato per lui. Lo scenario mondiale è molto cambiato rispetto a prima della pandemia. Putin molto probabilmente aveva già in mente di provare a conquistare il territorio ucraino, ma lo scenario nuovo creatosi adesso lo ha avvantaggiato. Tutte le grandi potenze del panorama economico internazionale, Cina, Stati Uniti e paesi arabi stanno destinando le loro risorse per riposizionarsi all’interno di un sistema economico nuovo. Che cosa ha pensato quindi Putin? Di invadere l’Ucraina per acquisire nuovi territori e procurarsi lo sbocco strategico sul Mar Nero. Non importa se ci saranno morti, distruzioni, sfollati, gente comune che sarà costretta a espatriare e a lasciare tutto ciò che ha per vivere un nuovo percorso fatto di stenti e rinunce. E poi non dimentichiamo che siamo soltanto all’inizio e le ripercussioni potrebbero essere deleterie su tutti noi europei alla ricerca di una fase di rinascita dopo la pandemia. Da apprezzare il fatto che in tutte le piazze italiane e anche a Siena la gente ha capito che occorre manifestare per la pace condannando ogni forma di guerra.

 

L’angolo della psicologia

CHI SONO IO? IN VIAGGIO TRA LE PIEGHE DELL’IDENTITÀ.

di Elena Ferroni

Ogni volta che a ciascuno di noi viene chiesto di presentarsi, probabilmente la prima cosa che diremo sarà il nostro nome e cognome, forse l’età. A seconda dei contesti poi, porteremo le parti di noi che riteniamo importanti o che scegliamo di condividere: possiamo dire se abbiamo i genitori, fratelli e sorelle, un compagno o una compagna, un marito o una moglie, parenti o amici significativi, se abbiamo figli, che lavoro facciamo, quale orientamento religioso e politico ci appartiene, se abbiamo animali, cosa ci piace, quali interessi abbiamo. La descrizione che diamo di noi può dunque corrispondere del tutto a chi siamo, se ci conosciamo bene e siamo capaci di esprimerlo agli altri. Quello che condividiamo può   rispecchiare invece soltanto in parte chi realmente siamo, potremmo per esempio tentare di dare un’immagine parzialmente fasulla di noi, per i più vari motivi come fare una bella figura, mentire intenzionalmente, custodire degli aspetti intimi e non approfondire per scarsa confidenza con l’altro o per il timore di essere giudicati. Infine, in casi estremi di profonda dissociazione con sé stessi, il racconto di noi che facciamo può non corrispondere per niente a noi, alla nostra identità personale.

La parola identità viene dal latino “identitas”, che deriva da “idem” = medesimo, uguale, l’essere identico. La prima associazione che si affaccia alla mente accanto al   termine identità è senza dubbio la carta di identità, quel documento utile a farci riconoscere dappertutto, documento che da alcuni anni è divenuto anche elettronico, nel quale sono presenti la nostra fotografia, le nostre generalità: il sesso, il colore dei capelli, della pelle, degli occhi, altezza, peso, data e luogo di nascita. Tutti questi aspetti senz’altro ci definiscono, ci rendono noi stessi. Bastano però a dire chi siamo?

Ognuno di noi ha una sua identità sessuale, ossia l’intima e profonda consapevolezza e convinzione che ogni individuo ha del proprio sesso, l’essere maschio o femmina e le scelte che da questo derivano sono indubbiamente un pilastro portante che definisce chi siamo ed il modo in cui ci relazioniamo con gli altri e con il mondo. Si può parlare anche di identità psicologica, definibile come il senso e la consapevolezza di sé come persona distinta dalle altre e continua nel tempo. Qui si introducono due elementi importanti: il primo è che io ho un confine che mi definisce, che mi rende proprio me e che mi distingue dall’altro e dal mondo esterno. Questa consapevolezza è molto importante, perché se viene a mancare, si possono verificare eventi di depersonalizzazione (non sapere più chi sono), avere percezioni alterate di sé , vivere esperienze illusorie, allucinatorie o deliranti.

Il secondo aspetto da sottolineare è che la mia identità sia continua nel tempo: Dal bambino o bambina biondo, moro, rossa o castana, alto inizialmente neppure un metro, che non Sa parlare e prendersi cura di sé, passeranno gli anni e diverrò un adulto, magari con gli occhiali e, se la vita sarà generosa, anche un anziana donna   con i capelli brizzolati o bianchi, forse anche senza capelli e qualche ruga. Scorre il tempo ma sono sempre io, che attraverso l’identità di figlio/figlia, fratello/sorella, giovane e adulto, padre/madre, nonno/nonna, studente, lavoratore o pensionato, in salute o malato, capace di aiutare o destinatario di aiuto dagli altri, in un certo contesto storico e culturale in cui si susseguono i giorni della mia vita. Sono quindi  sempre io che  porto dentro  quel bambino o bambina, quell’adulto nei battiti del cuore e nel corpo di un anziano. Se le connessioni neuronali delle aree cerebrali che conservano le memorie non cedono, avrò consapevolezza di una storia di me che mi rende unico al mondo, con una linea biografica che attraversa il tempo, gli spazi e le relazioni che la mia vita ha percorso. Il risultato della mia identità storica è un senso generale di benessere e di unità, che lascia il segno mio e proprio mio nel tempo e nella storia, nella mia memoria ed in quella delle persone che incontro.

In quest’epoca parlando di identità, non possiamo fare a meno di citare lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, quel sistema unico di accesso con username e password, credenziali che sono esclusivamente mie, che come cittadino mi consentono di fruire appunto con una sola identità di tutti i servizi online della pubblica amministrazione e dei privati aderenti, da qualsiasi dispositivo (computer, tablet, smartphone). Se inserisco quelle credenziali, vengo riconosciuto e mi viene consentito di agire. L’identità personale mai come oggi è anche un’identità costruita nei contenitori dei social: i profili che scelgo di aprire, le foto o i video che scelgo di pubblicare, le frasi, le parole, sono tutte parti di me che metto in mostra agli altri. A questo punto torna ad affacciarsi l’interrogativo, quanto di me è presente in questa immagine? Identità ed immagine sono veramente identiche, hanno gli stessi tratti o sono frammenti, maschere, personaggi che interpreto più o meno consapevolmente?

In conclusione allora l’invito per ciascuno di noi è quello di fermarsi e riflettere sulla propria identità: Chi sono io oggi, nel febbraio 2022?  Quali caratteristiche fisiche, sessuali, psicologiche, relazionali, della mia storia di vita mi identificano? Sono mie e mi rendono differente dagli altri? Quali parti di me mi fanno stare bene e quali invece mi provocano agitazione, fastidio, irrequietezza? Soltanto conoscendo chi siamo, si possono integrare le varie parti di noi, ammettendo prima di tutto a noi stessi come siamo, accogliendolo e permettendoci di scherzarci anche sopra. Inoltre l’identità abbiamo visto che in una certa misura è dinamica nel tempo, è una scoperta giorno per giorno, un dono da arricchire e custodire che mi rende unico al mondo, irripetibile, voluto ed amato come sono. Il mio esserci così è pertanto un tesoro prezioso, nelle sue parti anche contraddittorie, che ho la missione ed il potere di stanare e mettere accanto come parti di me, da conoscere, porre in relazione con gli altri, benedire sempre, vigilando questo sì con attenzione  che si armonizzino con desideri che puntano a far crescere la vita, nel rispetto della  mia identità e di quella degli altri, perché questo farà fiorire un maggior bene per tutti.

 

Giornata nazionale del braille
Siena 21 febbraio

di Massimo Vita

Lunedì 21 febbraio scorso anche a Siena abbiamo celebrato la giornata del braille con due eventi particolarmente sentiti. La mattina mi sono incontrato con studenti delle scuole superiori e dell’università insieme al presidente della sezione di Alessandria Walter Scarfia. Abbiamo parlato dell’importanza del braille sia sul piano sociale che su quello culturale ma anche sulla capacitò del braille di coniugarsi con le nuove tecnologie. Studenti e docenti ci hanno gratificato con la loro attenzione e i loro commenti soddisfatti.
Il pomeriggio, dirigenti, volontari collaboratori, amici e associati ci siamo incontrati, nella casa Santuario di Santa Caterina, con S.E. Eminenza il cardinale arcivescovo di Siena Lojudice e abbiamo parlato del braille ma anche delle attività della sezione.
Il cardinale ci ha comunicato che la diocesi ci mette a disposizione la radio diocesana per le nostre esigenze di comunicazione con i cittadini e con gli associati.
L’incontro si è concluso con la Santa messa animata dal coro arlecchino alla sua prima prova dopo la lunga sosta dovuta alla pandemia.
Ci siamo lasciati con una profonda emozione e con la speranza che presto potremo fare tante cose in presenza.
 

 

A DOMANDA RISPONDE.

di Nunziante Esposito.

Questa rubrica sta raccogliendo da molto tempo le domande che arrivano in privato ai componenti della redazione. Si prega, qualora fosse necessario, di fare delle domande specifiche su argomenti che sono stati trattati sul giornale, oppure su argomenti che si desidera approfondire, in modo che possiamo fornire un'assistenza anche attraverso questo mezzo.

Ecco le domande e le risposte di questo mese:

Domanda: chiedo se mi puoi dare informazioni, ammesso che esiste, una scontistica riservata ai soci UICI presso le varie case automobilistiche per l'acquisto dell'automobile, fermo restando le agevolazioni dell'iva al 4%.

Risposta: fermo restante che questo tipo di scontistica al momento non credo esista più, ti posso dare delle informazioni attuali, per aver acquistato da poco una macchina nuova.

Quando vai ad acquistare una macchina, al momento che ti fanno il preventivo, prima di chiedere l'applicazione dell'IVA al 4% devi chiedere lo sconto disabili che applica la casa costruttrice di automobili per il tipo di macchina che stai acquistando.

Puoi anche verificare su Internet, cercando appunto sconto disabili seguito dalla marca e tipo di auto che vuoi acquistare, sul motore di ricerca Google.

Se il rivenditore è onesto, questo sconto te lo fa a prescindere. Però, se non ne sei a conoscenza ed il rivenditore non è onesto, potresti anche non avere questo sconto.

Per la marca di auto che ho acquistato, per il mio modello mi hanno applicato uno sconto disabili del 2%. Se avessi acquistato un altro modello della stessa marca avrei potuto avere lo sconto disabili del 5% o del 7% per altri tipi di auto.

Chiedi o cerca su Internet, ed avrai.

Domanda: rieccomi in merito a One Drive. Dovrei passare ad una persona il contenuto di una intera cartella di un corso.

Per contenuto intendo anche tutta la relativa struttura di Cartelle, sottocartelle e file.

Se io condivido una cartella con un link di One Drive, questa cartella viene scaricata sul proprio pc quando si accede mediante collegamento giusto?

Mentre il nostro scopo è far si che, con una condivisione di One Drive, questa persona possa avere esattamente la struttura di file e cartelle come la ho sul mio pc.

Secondo me c’è un modo che si può fare mediante la funzione condividi, però non ci sono ancora riuscito. Mi sai aiutare?

 Spero di essermi spiegato.

Risposta: se le due persone che devono condividere la cartella non hanno entrambe un account Microsoft, la condivisione non si può fare nella modalità che vuoi tu.

Invia un link alla cartella in modo che lui aprendo il link che gli mandi in una email, entra direttamente nella cartella e tramite Internet vede tutto quello che ci sta dentro con la possibilità di fare quello che fai tu, ammesso che gli dai i permessi.

Impiegherà più tempo per andare a spulciare nelle cartelle, ma sicuramente può farlo senza problemi.

Per fare questa specie di condivisione, fai come segue:

Ti posizioni sulla cartella principale da condividere.

Premi tasto applicazioni, freccia giù fino a condividi e premi invio.

Si apre una finestra che ti consente di fare sia l'invio diretto della email, sia di generare un link che poi incolli in una email.

Questa finestra la puoi navigare con il tasto tab.

Se vuoi inviare il link in una email a una o più persone, devi premere tab fino a quando ti dice copia link pulsante.

Premendo invio questo link viene copiato negli appunti di Windows, pronto per essere incollato, quindi, chiudi la finestra con alt più F4, vai nella posta, apri un nuovo messaggio, lo compili e nel testo della email premi control più V, per incollare il link.

Se vuoi inviare il link in una email predisposta da One Drive ad una persona, quando premi tab, ti fermi sul campo editazione dove dice inserisci nome o indirizzo email. Qui, devi inserire l'indirizzo email della persona alla quale vuoi inviare questa pseudo condivisione.

Con tab, ti sposti dove dice seleziona autorizzazione ed è già scelto Può modificare. Se deve poter modificare, lascia com'è, altrimenti modifica con le frecce.

Con tab, vai sul pulsante dove puoi aprire un campo editazione per lasciare un messaggio e premi invio. Scrivi il messaggio.

Con tab, vai sul pulsante invia e premendo invio viene inviata una email all'indirizzo che hai scritto nel campo apposito.

Il tuo amico riceverà una email che lo informa che tu gli hai messo a disposizione la cartella. Questa email avrà al suo interno un link che ha come etichetta Apri. Premendo invio su questo link, si apre il browser predefinito che mostra la cartella aperta con tutto il suo contenuto.

Domanda: per favore, mi sai dire come faccio per iscrivermi alla Biblioteca Digitale On Line, quella gestita anche da Salotto per Tutti e dal Prof. Giuliano Artico?

Risposta: per iscriverti alla biblioteca on Line vai a questa pagina:

https://www.bdciechi.it/bib/iscrivi.php

Devi attivare il pulsante radio per accettare le condizioni che leggi, poi vai avanti.

Nella pagina che si apre dopo aver premuto invio su avanti, trovi tutti i campi per inserire i tuoi dati personali. Ti conviene andare avanti con freccia giù, in modo che leggi quello che devi inserire nei campi editazione che seguono la spiegazione.

Alla fine confermi l'invio dopo aver accettato i permessi.

Si apre una nuova pagina che ti spiega il da farsi.

Praticamente ti spiegano che ti inviano una email alla quale devi rispondere e tale email può essere finita anche nella posta indesiderata.

Nella risposta poi devi inviare la documentazione che ti viene richiesta via email.

Tutte le spiegazioni di funzionamento della biblioteca le trovi sulla pagina di Giuliano Artico al link che segue:

http://www.artico.name/soft/lettura/bdonline.php

Per scrivere allo staff tecnico della biblioteca, per eventuali problemi, collegarsi al link che segue e compilare il form:

http://www.bdciechi.it/contact.php?iden=bdciechi

Domanda: partendo da un messaggio Whatsapp in cui c'è il link di una ricetta su Internet, non riesco a capire come fare per poterla prelevare e conservarla nella mia raccolta di ricette. Mi puoi dare qualche dritta in merito?

Risposta: con il link che mi hai inviato per andare a leggere la ricetta, ho prelevato la ricetta e ti spiego sia come leggerla, sia come andare a prendere il testo della ricetta e salvarlo in un file di testo con il computer.

Spero che hai voglia e che riesci ad imparare per il futuro questa procedura che prevede di avere disponibile Dropbox sia sull'iPhone, sia sul computer.

Con il link che mi hai inviato, ho fatto quanto segue:

1. Mi sono posizionato nel messaggio Whatsapp.

2. Ho fatto dei flic con un dito verso l'alto fino a trovare inoltra e ho fatto un doppio tocco.

3. Ho toccato lo schermo dell'iPhone in basso a destra ed ho trovato condividi.

4. Ho fatto doppio tocco su condividi.

5. Ho toccato lo schermo un poco più sopra sempre in basso a destra e poi con clic verso destra e verso sinistra, ho cercato salva in Dropbox ed ho fatto un doppio tocco.

6. Si è aperta una nuova schermata ed ho fatto un flic con un dito da sinistra verso destra, ho trovato il pulsante salva ed ho fatto un doppio tocco per salvare.

7. Ho chiuso tutto.

Ho aperto Dropbox sul computer.

Sono andato nella cartella dove ho salvato in Dropbox. Praticamente, nella cartella dove salvi sempre quando salvi in Dropbox da iPhone.

Ho trovato un file con nome file......txt che ha la data nel nome. Praticamente con la data e l'ora di oggi: File 07-11-21, 20 14 12.txt.

L'ho aperto, ho selezionato http..... quindi, tutto il link della ricetta.

Ho copiato negli appunti con control più C.

Ho chiuso il file ed ho chiuso Dropbox.

Ho aperto Google Chrome.

Ho premuto control più L, oppure F6 o altro comando che apre la barra degli indirizzi.

Ho incollato con control più V ed ho premuto invio.

Ho aspettato che si caricasse la pagina con la ricetta e appena Jaws ha iniziato a parlare, ho premuto control per fermarlo.

Mi sono posizionato dove iniziava la ricetta premendo insert più invio, e premendo il tasto home, mi sono accertato che fossi ad inizio riga.

Ho premuto shift più freccia giù, e ad ogni pressione Jaws mi leggeva la riga selezionata.

Ho selezionato tutte le righe fino alla fine della ricetta.

Ho lasciato lo shift ed ho premuto control più C.

Ho premuto Windows più M per andare al desktop.

Ho selezionato documenti e l'ho aperta. Puoi aprire qualsiasi cartella.

Senza premere altro, ho premuto tasto applicazioni.

Ho scelto dal menu di contesto nuovo e con treccia destra ho aperto il sottomenu.

Con freccia su, ho scelto nuovo documento di testo ed ho premuto invio.

Ho scritto il nome della ricetta ed ho premuto invio. Si è creato il file di testo ed ho premuto invio per aprirlo.

Ho incollato con control più V.

Ho aggiustato il testo come mi piaceva, eliminando qualche cosa che non serviva.

Ho premuto alt più F4 ed ho salvato rispondendo si alla domanda di salvataggio.

Comunque, giusto per dirlo, anche se è molto più complicato e difficile farlo direttamente con iPhone, se si preme doppio tocco sul messaggio Whatsapp, si apre la pagina su Safari e anche con iPhone si può selezionare, aprire un file e salvare.

Se invece vuoi solo leggere la ricetta partendo dal messaggio Whatsapp, basta fare doppio tocco sul messaggio che contiene http://www..... E, quando si è caricata la pagina, ti sposti con dei flic da sinistra a destra fino a raggiungere il titolo della ricetta.

Da qui puoi leggere tutto il testo parola per parola.

Se vuoi leggere in automatico tutta la ricetta da quel punto in poi, Una volta che sei sul titolo, striscia dall'alto verso il basso con due dita ed avvii la lettura continua.

Fonte: http://www.uiciechi.it/servizi/riviste/TestoRiv.asp?id_art=26017

 

LILLEHAMMER 2021, ANZI NO 2022.

di Antonio Garosi

Si sono svolti dal 12 al 23 Gennaio 2022 a Lilleammer in Norvegia, i Mondiali di sport invernali paralimpici che, per la prima volta nella storia, hanno raggruppato tutte le discipline. Dopo il rinvio dello scorso anno, dovuto alla pandemia, un grande protagonista nella squadra azzurra, è stato Giacomo Bertagnolli. Proseguendo la tradizione vincente che per tutti gli sport, va avanti ormai dal 2021, anche questi Mondiali si sono confermati fortunati per i nostri portacolori. Si è eretto a grande protagonista, dopo lo zero nella casella medaglie al suo esordio in Coppa del Mondo a St. Moritz, nel 2015, Giacomo Bertagnolli. Nato a Cavalese in provincia di Trento nel 99, ipovedente, ha cercato e trovato nello sci la sua rivincita. Insignito del Collare d’oro al merito sportivo dal CONI, nel 2017 dopo aver vinto ai Mondiali ben tre medaglie. Nel 2018 fa il suo esordio ai giochi paralimpici. Dopo aver gareggiato nei primi anni con un compagno di scuola come guida, dal 2020 si avvale della collaborazione di Andrea Ravelli.I due portacolori azzurri si sono imposti proprio a Lillehammer nello slalom gigante categoria visually impaired fermando il cronometro sul 2:14.17. Alle loro spalle si sono piazzati gli austriaci Johannes Aigner e Matteo Fleischmann, staccati di ben 1.29. Il cavalesano si è detto molto felice di aver ottenuto questo risultato assieme a Ravelli, soprattutto perché ormai è imminente l’Olimpiade. DA Lillehammer l’accoppiata terribile si è portata via anche due argenti: slalom e slalom parallelo categoria ipovedenti. A questo punto non rimane che fare loro i nostri migliori auguri per un futuro ricco di soddisfazioni.

 

Scheda dedicata dall’ ASSOCIAZIONE IL BERSAGLIO all’Autore Antonio Garosi

Fonte: https://www.facebook.com/573590142987251/posts/1616910311988557/

 

Il settimo autore è Antonio Garosi ed è alla sua prima, graditissima, partecipazione a “Si scrive anche qui”. Da giallista stuzzica la nostra curiosità offrendoci una frase tratta dal racconto “Il tesoro di nonno Giovanni” uno di quelli pubblicati nella raccolta “K 550 e altri racconti”. La pubblicazione è esaurita ma “indagando” possiamo fornirvi l’indizio che è possibile ottenerla in prestito dalla Biblioteca Comunale e Archivio Storico "Piero Calamandrei" Montepulciano! Quindi benvenuto al nuovo autore, buona lettura a tutti e appuntamento martedì prossimo con l’ottavo autore!

 

frase tratta dal racconto Il Tesoro Di Nonno Giovanni:

 

«Chi è quella donna? Non l’ho mai vista. Deve essere una che viene a fare

le pulizie…»

«Ma, papà… Non hai visto che è una sarta?»

«Sì? E tu come fai a saperlo? La conosci?»

«No, no davvero!» Scrollò la testa.

«Non hai visto il segno più chiaro del ditale sul dito medio della mano

destra e il segnetto orizzontale sull’indice con il quale sorregge l’ago e lo spinge?

Potrei continuare dicendo delle sue spalle curve, della testa leggermente

piegata in avanti… e per finire degli occhiali sulla punta del naso, tipici di chi

deve tenere fissa l’attenzione su piccoli particolari.»

«T’insegnano queste cose all’Accademia Militare di Modena?»

 

E INVECE VI PARLO DI UN ALBERO

 

"Quali tempi sono questi, quando

discorrere d’alberi è quasi un delitto,

perché su troppe stragi comporta silenzio!"

Bertolt Brecht

Brecht si lamenta... ahh... che tempo è questo

dove parlare d'alberi è un delitto

perché vuol dir tacer su tutto il resto...

... e allora sarebbe meglio stare zitto?

E invece no... Invece io protesto!

Perché anche in un periodo fitto fitto

di guerre... pandemie...di buio pesto

io voglio scrivere...anzi ho digià scritto

un sonetto, perché la fantasia

e la bellezza non si deve fermare

e allora scrivo..."Davanti a casa mia

c'è un bel susino che sta per fiorire!"

Anche due versi possono bastare

per dir che la poesia non può finire.

Francesco Burroni

 

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