Visto! numero 4 novembre 2021
Visto!
Periodico di informazione della sezione di Siena - numero 4 - novembre 2021
Direttore responsabile: Andrea Sbardellati
Registrazione Tribunale di Siena n. 6 del 29/10/2020.
Con il contributo di: PAMPALONI SRL, concessionaria Renault a Siena
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IL CALCIO PRENDE E IL CALCIO DÀ
di Andrea Sbardellati
Il calcio prende e il calcio dà. Così i saggi del mondo dello sport e del calcio in particolare sintetizzano quello che succede negli anni in cui uno svolge l’attività sportiva. Una sorta di metafora della vita che a tutti qualcosa prende e qualcosa dà in tutto l’arco della stessa. Ho avuto modo di incontrare recentemente a Siena il grande Marcello Lippi durante la premiazione della Briglia d'oro organizzata dall'Associazione senese degli allenatori di calcio. Il suo percorso professionale è passato da Siena nel cuore degli anni '80. La radio locale allora era sempre in quella affascinante fase pionieristica e viveva sull’opera di alcuni volontari per divulgare quello che succedeva in città e gli eventi sportivi erano spesso trasmissioni trainanti di tutti i palinsesti. Ricordo la radiocronaca fatta dal sottoscritto dall'Artemio Franchi della famigerata partita di Coppa Italia con la Rondinella con il telefono a gettoni dietro la panchina. Il presidente della Robur di allora Max Paganini lo esonerò dopo averlo fatto contestare dai tifosi. Poi Marcello ci ha regalato il mondiale nel 2006 a coronamento di una grande carriera frutto di tanti sacrifici e impegno quotidiano nel grande calcio. A Siena il calcio ha tolto qualcosa a Marcello Lippi, ma poi il calcio gli ha ridato molto e con gli interessi consentendo alla sua professionalità di esprimersi ad altissimi livelli sia con la Juventus, sia come commissario tecnico della Nazionale e ancora ad altissimi livelli in Cina. Eppure quel momento è sempre fisso nella sua mente e associa Siena a quella fase della sua professione che gli ha dato all’epoca una delusione. Per tutti quindi ci sono motivi di riscatto e di rivincita professionale e umana. Mi viene da pensare agli atleti con disabilità che hanno regalato a noi tutti emozioni nei recenti giochi paraolimpici. Per tutti noi i valori dello sport sono stati fondamentali per avere le rivincite nella vita e aspettare il momento in cui le grandi delusioni e i momenti di sconforto si trasformano in momenti di vita e di elevata soddisfazione personale. Il messaggio finale è quello di cercare sempre una via di uscita e non perdere mai le speranze anche quando sembra che intorno a noi ci sia solo il buio.
Intervista alla Dottoressa Elena Bargagli sugli aggiornamenti dello stato dell’arte del Covid
LA RIFORMA DELLA DISABILITÀ
di Massimo Vita
In questo periodo si è fatto un gran parlare della legge delega sulla disabilità e come spesso accade si sono sentite le opinioni più diverse ma non sempre molto informate.
Il consiglio dei ministri qualche giorno fa ha approvato un disegno di legge delega nel quale vengono espressi i principi generali a cui il governo, se il disegno di legge venisse approvato, dovrà uniformarsi nel ridisegnare le regole sulla disabilità nel nostro paese.
Sul sito nella pagina del giornalino troverete i documenti relativi a questo disegno di legge.
Per comprendere di cosa si tratta, basterà leggere la prima parte della RELAZIONE ILLUSTRATIVA che qui riporto integralmente.
“La disabilità costituisce una condizione della persona che richiede un approccio globale teso a riconoscerne implicazioni e rilevanza nel quadro di ogni politica, sia dedicata che di ordine generale, affinché le esigenze delle persone con disabilità siano sempre e debitamente considerate. Non a caso, l’attenzione per le persone con disabilità caratterizza tutto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), interessando trasversalmente differenti misure e comportando un impegno trasversale da parte di più Amministrazioni competenti.
Secondo l’ISTAT il numero di persone con disabilità in Italia sono 3.150.000, pari al 5,2% della popolazione. Il dato però è lontano da quello indicato dagli standard internazionali. Infatti l’OMS calcola il 15% della popolazione mondiale (più di 1 miliardo di persone) e l’Unione Europea il 16% dei cittadini europei (circa 90 milioni). Solo i beneficiari di provvidenze economiche in Italia ammontano a 4,5 milioni. Seguendo le indicazioni internazionali possiamo parlare di circa 9 milioni di persone con disabilità.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006 ed il relativo Protocollo opzionale sono stati recepiti in Italia con la Legge 3 marzo 2009, n. 18, che ha, tra l’altro, istituito l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità.
La Convenzione non riconosce “nuovi diritti” per le persone con disabilità, ma, spostando l’asse dalla mera assistenza medica ad una azione globale volta ad eliminare ogni forma di discriminazione, costituisce lo strumento per garantire in modo effettivo l’uguale e pieno godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Inoltre, la Commissione Europea, il 3 marzo 2021, ha adottato la Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 che contribuisce all’attuazione del Pilastro dei diritti sociali e garantisce la piena partecipazione delle per
sone con disabilità alla società, in linea con il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea.
La Commissione Europea ha invitato gli Stati membri ad adottare Strategie nazionali ambiziose per favorire l’attuazione della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità (UNCRPD) che coinvolga il livello nazionale, regionale e locale.
L’attenzione alle persone con disabilità caratterizza tutto il PNRR, al fine di garantire una piena inclusione delle persone con disabilità, contiene, in ognuna delle 6 Missioni, investimenti, progetti e riforme, alcuni dei quali specificamente dedicati, con azioni dirette per le persone con disabilità.
La missione 5 del PNRR, “Inclusione e Coesione”, contiene una riforma ad hoc intitolata “Legge Quadro sulla disabilità” che consiste in una legge delega che riguarda tutte le persone con disabilità e che ha il suo fulcro nel progetto di vita personalizzata e partecipata. Un progetto di vita, personalizzato e partecipato, che possa consentire alle persone con disabilità di essere protagoniste della propria vita e di realizzare la reale inclusione nella società.
La suddetta “Legge Quadro sulla disabilità” è tra le azioni chiave individuate nel PNRR per dare risposta all’esigenza di semplificare l’accesso ai servizi, i meccanismi di accertamento della disabilità e potenziare gli strumenti finalizzati alla definizione del progetto di vita personalizzato e partecipato conseguente alla valutazione multidimensionale.
Il presente disegno di legge di delega costituisce l’attuazione della citata riforma di cui alla Missione 5, Riforma 1.1, del PNRR.
L’articolo 1 del presente disegno di legge di delega, indica l’oggetto e le finalità della delega legislativa. Il comma 1 conferisce al Governo la delega legislativa per la riforma della normativa sulla disabilità da esercitarsi, attraverso l’emanazione di uno o più decreti legislativi, entro venti mesi dall’entrata in vigore della presente legge. La delega ha come obiettivo quello di procedere al riassetto delle disposizioni vigenti in materia di disabilità, in conformità alle disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 (Convention on the Rights of Persons with Disabilities, di seguito “CRPD”), ratificata dall’Italia ai sensi della legge 3 marzo 2009, n. 18, e alla Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 della Commissione Europea del 3 marzo 2021, al fine di garantire al cittadino con disabilità il riconoscimento della propria condizione, anche attraverso una valutazione della stessa congruente, trasparente e agevole che consenta il pieno rispetto dei diritti civili e sociali, nonché l’effettivo e pieno accesso al sistema dei servizi, delle prestazioni, dei trasferimenti finanziari previsti e di ogni altra relativa agevolazione.
I commi da 2 a 4 disciplinano la procedura volta all’emanazione dei singoli decreti legislativi.
Il comma 2 disciplina che tali decreti legislativi siano adottati su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri o dell’Autorità politica delegata in materia di disabilità, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della salute e gli altri Ministri eventualmente competenti nelle materie oggetto di tali decreti. Il medesimo comma prevede inoltre che gli schemi di decreto legislativo, previa intesa da sancire in sede di Conferenza unificata ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, siano trasmessi al Consiglio di Stato per l’espressione del parere entro il termine di trenta giorni e alle Camere, per il parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia nonché delle Commissioni competenti per i profili di carattere finanziario, entro il termine di trenta giorni dalla data di trasmissione decorso il quale i decreti possono essere comunque adottati. In mancanza di intesa, il Consiglio dei ministri delibera, approvando una relazione che è trasmessa alle Camere, in cui sono indicate le specifiche motivazioni per cui l'intesa non è stata raggiunta. Infine, il Governo, qualora, a seguito dell'espressione dei pareri parlamentari, non intenda conformarsi all'intesa raggiunta in Conferenza unificata, trasmette alle Camere e alla stessa Conferenza unificata una relazione nella quale sono indicate le specifiche motivazioni di difformità dall'intesa.
Il comma 3 ribadisce che nella predisposizione dei decreti legislativi è garantita una leale collaborazione istituzionale con le regioni e gli enti locali, prevedendo altresì la possibilità di avvalersi del supporto dell’Osservatorio nazionale.
Il comma 4 delega il Governo ad adottare, entro 24 mesi dall’entrata in vigore della presente legge, nel rispetto dei princìpi e criteri direttivi previsti dalla presente delega e secondo la procedura di cui al comma 2, uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive ove necessario.
Il comma 5 indica gli ambiti di intervento della delega al Governo:
- definizioni della condizione di disabilità, riassetto e semplificazione della normativa di settore;
- accertamento della condizione di disabilità e revisione dei suoi processi valutativi di base;
- valutazione multidimensionale della disabilità, progetto personalizzato e vita indipendente;
- informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione;
- riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità;
- istituzione di un Garante nazionale delle disabilità;
- disposizioni finali e transitorie.”
ATTUALITÀ
IL LEGAME CON IL CANE GUIDA
di Elena Ferroni
Basterà una giornata a celebrarlo?
Siamo giunti alla sedicesima giornata dedicata al cane guida, sabato 16 ottobre la festeggeremo, per ricordare ad istituzioni e cittadini quanto sia prezioso il ruolo di questi aiutanti a quattro zampe, i quali ogni volta che indossano la loro pettorina da lavoro, mettono a disposizione i loro occhi e la loro intelligenza per guidare in ogni luogo la persona non vedente che cammina loro accanto.
È difficile spiegare quanto bene sia racchiuso nelle vite di questi cani, educati ad essere guide per ciechi.
Tutto inizia con un gesto di dono enorme: famiglie prendono in affidamento volontariamente i cuccioli e li tengono con loro per un anno, insegnando ai cani i comandi di base, ad espletare i bisogni fisiologici all’esterno, facendoli familiarizzare con i più vari contesti di vita. Al termine di questo primo anno le famiglie affidatarie hanno completato il loro lavoro e compiono un gesto di amore immenso, lasciando il cane nuovamente alla scuola di addestramento dove lo hanno preso cucciolo. Se l’animale supera i test relativi alla sua salute fisica e alle caratteristiche comportamentali, parte allora il periodo di 6/8 mesi dedicato al vero e proprio apprendimento per diventare un cane guida: calcolare lo spazio per due evitando gli ostacoli, rallentare e bloccarsi nei punti troppo stretti o pericolosi, fermarsi prima dei gradini ed attraversare la strada in linea retta, tutte abilità costruite con pazienza nella relazione tra animale ed istruttore, durante un allenamento fatto di premi in cibo e lodi a rinforzo dei comportamenti desiderati.
È a questo punto che arriva il momento dell’abbinamento tra persona non vedente e cane guida e si avvia il percorso a tre con l’addestratore, per i giorni di affiatamento insieme.
A conclusione avviene, se la coppia cieco-cane funziona, il passaggio finale dell’animale adesso affidato al suo conduttore non vedente, che lo porta a casa con sé. Da quel momento è un quotidiano camminare insieme, per raggiungere i luoghi di lavoro, svolgere le commissioni quotidiane ed arrivare nei contesti di svago. Da quel giorno in cui lasciano la scuola di addestramento, sono due esseri viventi, uomo e cane, che non si separano più e non devono mai essere separati.
Questo è talmente evidente che non dovrebbe servire una legge a ricordarlo, ma se necessario lo Stato italiano ha anche queste, la n. 37/74 e n. 67/2006 che sanciscono il diritto di accesso della persona cieca insieme al suo cane guida in ogni mezzo di trasporto, luogo ed esercizio pubblico e aperto al pubblico. Dopo anni di vita trascorsi insieme, affidati l’uno all’altro, spesso la persona cieca deve accompagnare il suo cane, che magari non può più svolgere il compito di guida, fino alla conclusione della sua vita e lasciarlo andare con indescrivibile dolore, facendo spazio se può e se vuole, ad altri amici a quattro zampe che avranno ancora il compito di essere i suoi occhi e compagni di libertà.
Tracciata dunque questa breve narrazione, che fa di un cucciolo un cane guida per ciechi, appare molto chiaro che assai poco è una giornata per celebrare l’amore e l’affidamento reciproco di tutta una vita tra cieco e cane, il lavoro degli addestratori e non ultimo il dono gratuito delle famiglie affidatarie.
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) ha promosso però l’istituzione di questa occasione per dire a tutti, almeno in un giorno ogni anno, quanto è speciale questo percorso che unisce creature a due e a quattro zampe con legami reciproci di dono e libertà.
Un’occasione il 16 ottobre, per dire con forza che mai più deve un cane guida trovare ostacoli al suo accesso ovunque il desiderio del suo conduttore non vedente voglia portarlo con sé, per essere i suoi occhi ed il suo compagno di cammino.
Fonte: https://www.uiciechi.it/servizi/riviste/TestoRiv.asp?id_art=25506
L'angolo della poesia
Delicato universo d’amore
di Alberico Soemi
Divine danzatrici, in uno spettacolo di luci e suoni, in una dimensione ora deserta, ora ricca di desideri, passioni e sogni
Direttrici di un’orchestra che suona una musica ora dolce, ora che descrive il dolore
Incantevoli muse ispiratrici, dee di un dipinto che ha i colori della natura
Determinate, forti come rocce o come duri diamanti, talvolta fragili come cristallo
Donatrici di battiti nuovi
Instancabili protettrici delle loro tenere ed angeliche creature
Invincibili, indistruttibili, inarrestabili, insostituibili
Regine indiscusse dell’imprevedibile scacchiera di eventi che è la vita
Meravigliosamente uniche, semplicemente, Donne.
San Martino
di Francesco Burroni
UN’ALTRA LEGGENDA DI SAN MARTINO
Racconta la leggenda: San Martino
legionario romano e gran Signore
incontra un poro’ane piccinino
mezzo gnudo ‘he pel freddo quasi mòre.
Pe’ compassione li si fa vicino
e davanti a la su’ smorfia di dolore:
“Prendi il mantello mio, un pezzettino
me lo tengo, perché ciò ‘l raffreddore!”
Ma bisognava anche che raccontassi
di quando il Santo venne in Piazza a Siena:
vide i poveri ‘he dormivano su’ sassi
e li disse: “Mi fate proprio pena
oltre al mantello vi dò anche i materassi
che ‘un fa bene dormi’ su la verbena
poi il giorno pe’ levalli quell’umidino
stendeteli un po’ al sole a asciugassi!”
Ecco spiegato al ricco e al popolino
perché c'è i materassi a San Martino.
Consigli utili
TV O DECODER DA COMPRARE?
di Nunziante Esposito
Dovrete veramente cambiare TV?
Oppure per usare la vostra TV, a partire dal 20 ottobre 2021, vi dovete attivare per comprare un decoder?
Come facciamo a capire se la nostra TV funziona ancora dopo il 20 ottobre 2021?
A partire dal 20 ottobre 2021, sarebbe dovuta scattare la fase 1 dello spegnimento del digitale terrestre. Nonostante tutti i media ce lo stanno dicendo da tempo, e la data ci è stata anticipata da mesi, non è mica chiaro in che modo si procederà, mettendo ancora di più in confusione gli utenti.
Ovunque, in TV, sui giornali e per radio, siamo bombardati da messaggi pubblicitari che ci fanno sentire la necessità di acquistare un decoder, se non di rottamare la TV, mettendo molto in evidenza il bonus che offre gratuitamente lo stato.
Si può anche avere la necessità di usufruire della rottamazione TV o del decoder per poterla vedere, ma non è detto che sia una necessità, quindi, è bene capirci qualche cosa in più.
Per prima cosa, se si deve acquistare un decoder o una nuova TV, è meglio documentarsi bene per non fare spese azzardate e che magari dobbiamo rifare l'anno prossimo, quando ci sarà il vero e proprio cambio di frequenze.
Se dovete acquistare un nuovo TV, perché il vecchio è da rottamare, ma anche il solo decoder, vi dovete accertare bene che la TV o il decoder che state acquistando siano compatibili con la tecnologia HEVC Main10.
Se non fosse compatibile con tale tecnologia, l'anno prossimo, se volete vedere i canali in ultra HD, li dovrete cambiare di nuovo. Per il TV, potete anche non avere la necessità di vedere i canali in ultra HD, ma se il TV è predisposto per l'ultra HD, se state acquistando il decoder, vi conviene acquistarlo adatto per non fare due volte la spesa.
Dal 20 ottobre è stata effettuata la prima variazione, quindi, già ci possiamo rendere conto praticamente quello che è avvenuto.
La prima cosa da fare.
Effettuare di nuovo la sintonizzazione dei canali TV, quindi, se non vi ricordate, libretto alla mano e rifacciamo la sintonizzazione dei canali.
Fatto ciò, ci rendiamo conto che molti canali nazionali saranno trasmessi solo in MPEG-4, come già avviene da tempo per i canali in HD.
Cosa significa?
Nulla di strano, ma solo che se il televisore è in grado di visualizzare correttamente questi canali, praticamente quelli dal 501 in poi, ma meglio effettuare il controllo a partire dal 507 per evitare un controllo con risultati falsati, non dovrete fare nulla.
Non solo non dovrete cambiare il televisore, ma non dovrete nemmeno aggiungerci il decoder.
Detto ciò, vediamo il resto.
In precedenza si è sempre parlato dei canali di test della RAI, Canale 100, e della Mediaset, Canale 200, ma al momento non servono a nulla.
Infatti, essi serviranno solo nella seconda fase per verificare la compatibilità con il codec HEVC Main10 utilizzato dal DVB-T2, che sarà però necessario solo in una fase successiva, forse dal 2023 in poi.
Alla fine una volta che ci siamo accertati che con il nostro televisore riusciamo a vedere i canali HD, a partire dal 501 in poi, come spiegato sopra, siamo certi di non dover acquistare un nuovo TB e tantomeno dotarlo di decoder.
Quindi, se sul vostro televisore vedete i canali dal 501 in poi, al momento non dovete fare nessuna spesa supplementare per poter continuare a vedere i canali nazionali.
Per concludere, non fate acquisti che potete rimandare a domani, a meno che non siate pienamente consapevoli di quello che state acquistando. Infatti, se desiderate acquistare un nuovo TV al momento lo dovrete prendere sicuramente in grado di riprodurre video in ultra HD, con le specifiche viste sopra: tecnologia HEVC Main10.
Prima di un acquisto, è sempre meglio documentarsi, quindi, se non avete un amico tecnico che vi spiega, andate a leggervi tutte le novità sui siti specializzati e leggete su più di uno.
Disability card
da handylex.org
La “Disability card” è parte integrante di un percorso indicato all'interno dell'art. 4 lett. C del regolamento dell'Unione Europea n. 1381/2013, che nell'ambito del programma “Diritti, Uguaglianza e cittadinanza per il periodo 2014/2020” prevede come obiettivo specifico la promozione e la protezione dei diritti delle persone con disabilità, specificando che la Carta Europea della disabilità si colloca tra le misure adottate su base volontaria dagli Stati membri per il raggiungimento degli obiettivi della strategia dell'Unione Europea 2010/2020 in materia di disabilità, finalizzata all'introduzione di una tessera che permetta l'accesso delle persone con disabilità a servizi in coerenza reciproca con gli altri paesi dell'Unione Europea per consentire la piena inclusione nella vita sociale della comunità.
Il percorso normativo per l'adozione della Disability Card in Italia, è finalmente in dirittura di arrivo tramite l'adozione di un decreto da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Per maggiori informazioni consultare il sito internet:
http://www.handylex.org/news/2021/02/08/-qr-code-e-disability-card-tra-criticita-e-semplificazioni
Fonte: http://www.handylex.org/news/2021/02/08/-qr-code-e-disability-card-tra-criticita-e-semplificazioni
RACCONTO
7 Anni di Zorro
di Giuliano Giustini
Sette anni! sono trascorsi sette anni da quando Zorro è entrato a far parte della mia vita, far parte significa entrare completamente nella vita e nell'esistenza di altri, sconvolgere totalmente quasi tutte le abitudini e gli usi. Almeno questo è capitato a me, insieme all'arrivo delle mie nipotine, quel giorno è stato una pietra miliare della mia vita. Quest'anno eviterei le solite smielature che si fanno in queste occasioni, amore, fedeltà, dedizione totale...oramai è un modo di dire un po’ consunto e sembra di ripetere un ritornello come un disco rotto... Il settimo anno, nella vita degli sposi, vuol dire, per chi ci è arrivato, un momento di riflessione dove si tirano i primi conti di un’esistenza a due...in genere la grande passione dei primi anni si è trasformata in una piacevole routine, grande affetto e condivisione totale di obiettivi famigliari. Zorro ha voluto fare con me questo tipo di riflessione e mi ha scritto questo:"
Ciao Giuliano, Giulio per gli intimi, tonto per molti!!! Anni... e son sett'anni!!! non sembra vero, eh? eppure ci siamo e, sarebbe il momento di tirare le prime conclusioni di questo fenomeno che è la nostra vita insieme. Ti ricordi quel mattino? Eravamo alla Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi di Scandicci -FI- la mia addestratrice la straordinaria Ludovica, mi venne a prendere al box e mi portò da te e ti disse: ti presento Zorro... da allora iniziò tutto. Io provenivo da un periodo di addestramento di sei lunghi mesi faticosissimi, te invece eri arrivato dopo un periodo di sbandamento dovuto alla tua cecità avvenuta in età avanzata e perciò ti aveva trovato impreparato. Grazie all'aiuto morale della tua famiglia che presto sarebbe stata la mia, ma specialmente di Chiara che ti aveva spronato, spinto ed aiutato in tutti i modi. nel frattempo eri stato aiutato anche da due Angeli che ti avevano portato quasi all'autonomia seguendo quel famoso proverbio popolare che dice: "all'affamato non dare il pesce, ma insegnagli a pescare!" infatti, tutto quello che sapevi fino a quel momento di tecnologia e telefonia, ti veniva da uno di essi... e tanto della tua autonomia insieme all'O.E.M. orientamento e mobilità, che sarebbe il sapersi muovere ed orientarsi, veniva dall'altro angelo. Dunque, te arrivasti a Scandicci e ti presentasti come sei, un cialtrone! I tuoi compagni di camera, infatti si misero a posto le loro cose da soli, mentre te avesti bisogno della Chiara.... infatti a dimostrazione della tua cialtronaggine, giorni dopo la nostra istruttrice fu costretta a dirti di cambiarti i vestiti da quanto eri zozzo! Durante quella prima notte ti arrivò il messaggio della nascita delle gemelle così il giorno dopo fu doppia felicità, per te, loro e la mia conoscenza! Ma già ci eravamo conosciuti, un anno prima quando la mia tata Cristiana mi mise tra le tue braccia...e da qui il nostro destino fu segnato. I giorni che trascorremmo alla scuola furono giorni faticosi che servirono a conoscerci ed iniziare un certo affiatamento. Certo, ci sono stati momenti un pò difficili come quando ci mettevano chiusi in quella stanza con una ciotola di wurstel a pezzetti e noi a guardarci e te che ogni tanto mi dicevi seduto terra, alzati e mi davi un pezzetto. forse era meglio essere fuori a girare in giardino come gli altri specialmente ad imparare a girare più largo che mi rimaneva difficile. ma il nostro tempo era preso dalla Uma, la mia sorellina che era stata destinata ad un compagno nobile Napoletano professore.... ed anche quando andavamo in città per provare il giro intorno agli isolati, noi siamo rimasti tanto tempo seduti ad aspettare di poter fare almeno un giro! Un momento bello fu quando provammo le salite e le discese dal treno e dal pullman, la scala mobile, fu un mattino favoloso!
I miei fratellini di corso mi dicevano che per fortuna te avevi trovato una bella compagnia e fatto amicizie importanti, le serate passavano allegramente tra canti e barzellette. finché, il 5 dicembre, la nostra istruttrice Ludovica ci caricò in macchina e ci portò a casa nostra! Per me fu l'inizio della mia vita vera, e da allora insieme ne abbiamo viste e fatte di ogni! per raccontarle tutte ci vorrebbe un sacco di tempo, ma le indimenticabili ci rimangono in mente per sempre. intanto però, iniziavo ad abituarmi alla nuova casa, non molto diversa da quella dove avevo trascorso il primo anno di vita, a casa della straordinaria famiglia della dott. Luana Lotti, una bella casa dove mi sono state insegnate le prime regole di abitazione civile. Infatti, io non entro nel bagno, non entro nelle camere se prima non chiedo il permesso. Dato che io abbaio molto raramente, il mio modo di attirare l'attenzione è quello di sbattere le orecchie scuotendo la testa. Figuriamoci se dovesse scapparmi la pipì urgente, non la faccio se non esco. Addirittura, nel quadratino di terreno che il Comune ha generosamente dato in uso a noi, anche lì non la faccio assolutamente. Appena entrato in casa, una rapida occhiata a tutte le stanze, insomma, può andare... La prima notte la trascorsi un po’ tristemente perché ero abituato a dormire insieme alla mia Uma e mi ritrovai vicino al tuo letto sopra il materassino che mi avevi comprato a Firenze, Ma dal giorno dopo, mi scelsi la mia cuccia dove ancora dormo, tra il pianoforte ed il divano, sotto la televisione. E così iniziò la nostra vita in comune... io, te, la mammina Gabriella che io chiamo nonna, e tutto il resto della famiglia che però non abita con noi. Ma sempre presente, le nipotine Sara e Giulia, facevano a gara per portarmi in giro per la piazza davanti a casa che è un parco pubblico, un paradiso! Purtroppo si poteva andare solo a guinzaglio, per gli altri cani che capitavano e non avevano mai visto un cane guida. I primi giorni furono dedicati ad imparare i vari percorsi per andare in centro, da lì poi in chiesa, in comune, in farmacia, e specialmente in pasticceria dove da quei primi giorni siamo andati quasi tutti i giorni fino ad ora. la domenica successiva vennero a trovarci John, labrador come me ma color champagne, Vanda, sorellina purtroppo volata in cielo, con i loro compagni Massimo ed Elena. quel pomeriggio fu tragico, la mia abitudine di tenerti sempre un po’ troppo a destra fece si che tu trovasti un vuoto e ci cadesti dentro trascinando anche me! Te racconti che la scampammo perché la Madonna ci venne in aiuto e ne hai le prove. La ringrazio anche io anche se devo solo seguirti quando stai pregando. Finì bene, solo con una nottata di diarrea, niente di rotto. da allora, ogni volta che passiamo per quella zona, io cerco di girare al largo. Così è passato il tempo, gli ex amici che quando stavi per perdere completamente la vista, ti dicevano: vedrai, ti porto io al giro! si andrà di qua e di là faremo questo e quello...dissolti come la nebbia al sole! ma non mi mancano manco per niente... Meno male che la famiglia ti si strinse intorno e ti aiutò a passare certi momenti. Non era facile andare in giro con loro, sempre apprensivi, anche colpa tua che non ti sei mai imposto di voler, tante volte, fare da solo. Per esempio, quando siamo andati dal Papa, eravamo in 70 cani, i te e gli altri compagni e compagne ed anche gli accompagnatori... Quella mattina io ero un po’ eccitato per la compagnia, e te facesti un grosso sbaglio nella sfilata in via della Conciliazione, ti tenesti al braccio del tuo fratello Vinicio invece di cercare di camminare con me da soli e lui accanto. Eravamo un gruppo di amici tutti Toscani, facemmo un bel viaggio in treno, andammo tutti nello stesso Hotel ed il giorno dopo, tutti dal Papa! Giornata indimenticabile! Solo che alla fine dell'udienza, anche lì tutti sparpagliati, noi rimanemmo soli invece di fare una bella camminata per negozi e monumenti tutti insieme. Solo a pranzo avemmo il piacere della compagnia di John, Massimo e l'angelo Laura. questa amicizia si è rinforzata a tal punto che quando è possibile, ci troviamo insieme per qualche ora spensierata. Ma anche con gli altri l'amicizia è sempre bella e forte, siamo stati insieme a manifestazioni in occasione della giornata del cane guida a Firenze insieme alla nostra Chiara, l'anno dopo a Lucca dove te portasti tutta la famiglia, eravamo 10 comprese le gemelle di poco più di un anno, e festeggiammo insieme agli altri partecipanti al pranzo, l'11° compleanno della nipotina Sara. Generosamente, il caro Massimo, presidente provinciale dell'U.I.C.I. offrì il pranzo e te offristi la torta. Successivamente siamo andati da altre parti, siamo stati invitati e ricevuti tutti insieme, io e te, Vanda ed Elena, Tabata con Luciana, Rudy con Aldo, John con massimo dal Sindaco e dalla Giunta Comunale per una bella cerimonia di scambio doni. Poi un’altra volta invitati dalla Pro-loco sempre di Foiano della Chiana a fare un giro informativo sul Carnevale più antico d'Italia. siamo stati in un’area di servizio in autostrada del sole a fare pubblicità per farci conoscere e comprendere i nostri problemi, altra bellissima giornata. Intanto era accaduto che la vita ti ha messo alla prova con la scomparsa della nostra Chiara.... da allora è cambiato quasi tutto, non ci va più di muoverci molto, tanto più che era lei che ci aiutava in questo. Ora con l'arrivo delle gemelline, i miei tesori, lo spostarsi è diventato un po’ un problema anche se la mia zia Francesca che è la mia preferita, cerca di fare qualcosa nei limiti del possibile. poi, anche le amicizie nel giro dei cani guida, si sono un pò allentate anche per colpa di questa dannata pandemia, ed allora se qualcuno vuol organizzare qualcosa, deve scegliere chi invitare. di conseguenza, dato che per noi è difficile spostarsi, conviene restare a casa. Resta il contatto assiduo con John, Massimo e Laura, ci vogliamo bene, giochiamo come matti nelle occasioni nelle quali è possibile per loro venire a trovarci. E poi abbiamo una grande amicizia con Ivan ed il suo compagno Aldo! Con loro l'amicizia, per te, è anche molto interessata, in quanto Aldo ti insegna a cavartela con il pc ed il telefono facendo interminabili lezioni in DAD. Sono due bravi ragazzi, speriamo di poter trovarci un po’ più spesso...Ma torniamo nel solco del discorso iniziato, questi sette anni... In questi anni, ti sono stato accanto quasi sempre in contatto diretto, te non lo sai ma anche la notte, piano piano vengo un paio di volte alla porta di camera per sentire se tutto va bene. E la mattina, anche perché ho un pò di appetito, vengo alle sette precise a darti una musata sul guanciale, tu mi fai una carezza sul capo mi dici ora vengo. E si fa colazione insieme, tu col caffè ed io con i miei croccantini. In questi sette anni non ti ho mai sentito sbuffare, anzi, come dici agli amici, la mattina ti metto di buonumore per la giornata, i malumori semmai verranno dopo! Dopo la colazione in pasticceria, dove io sono il personaggio più importante, torniamo ed una bella spazzolata, continua la giornata un po’ monotona, ma tant'è, siamo fatti anzianotti e siamo un po’ stanziali. Il bello è quando arrivano le nipotine, ne facciamo di ogni e distruggiamo quello che capita a tiro! Con loro ho imparato a saltare come un capretto, dicono loro! insomma, io con te e la tua famiglia ci sto bene, ultimamente è arrivato Ugo, un minicane che gioca con me senza alcuna paura. dicevo che qui ho visto che voi mi volete bene, mi curate, nutrite, coccolate...che voglio di più? Ed io ricambio questo affetto con altrettanto affetto. Spero che la vita futura sia serena come in questo periodo, semmai ne riparleremo alla revisione del nostro decimo anniversario Giulio, ti voglio bene...Ed io, ti voglio bene! Dio benedica i cani guida, i loro conduttori, gli addestratori e tutta l'U.I.C.I. compresa la Scuola di Scandicci.
Relazione programmatica per l’anno 2022
Autorità, Signore, Signori, amiche socie e amici soci,
come ogni anno ci ritroviamo per stendere il programma per i mesi a venire e, ancora una volta, siamo costretti a pensare a un’attività che possa essere svolta in tempo di pandemia anche se, pare, che l’emergenza più forte sia alle spalle.
Cercare di tratteggiare un programma è comunque un esercizio complesso, perché non ci si può limitare solo ai compiti istituzionali bensì si deve cercare di intercettare le esigenze di tutti.
Prima di stendere questa relazione ho chiesto agli amici del consiglio i loro suggerimenti e a diversi associati e associate i loro pareri.
La presente relazione è stata proposta al consiglio della sezione che l’ha approvata e per tanto qui in assemblea viene presentata come la relazione programmatica dell’intero consiglio.
Per il prossimo anno ci si concentrerà su cinque direttrici:
• collaborazione con tutte le realtà del terzo settore;
• sviluppo delle attività sportive, culturali e di socializzazione;
• formazione e istruzione;
• assistenza e prevenzione;
• tutela, rappresentanza e promozione.
collaborazione con tutte le realtà del terzo settore;
L’opportunità e le norme nazionali e regionali, ci dovranno far intensificare il nostro lavoro per proseguire la collaborazione con la rete “Spazio DirSI” che coinvolge varie associazioni sul nostro territorio; ci dovrà però vedere impegnati, ineludibilmente, nello sviluppo di nuove possibilità e nella costruzione del “Forum del terzo settore”.
Ancora su questo punto, dovremo impegnarci per essere sempre più presenti sui tavoli di co-progettazione e co-programmazione soprattutto sul piano socio sanitario. In questo campo, dovremo adoperarci perché la nostra struttura regionale compia passi significativi in questa direzione.
Un impegno forte dovremo mettere in campo per sviluppare meglio la Federazione delle Associazioni Nazionali della Disabilità (F.A.N.D.) di cui detengo la presidenza e che ad oggi non sta svolgendo un lavoro significativo.
Con la rete delle associazioni unite si potranno costruire opportunità per tutti e migliorare la nostra capacità di interlocuzione con le pubbliche amministrazioni e non solo.
Sviluppo delle attività sportive e di socializzazione
Abbiamo già intrapreso, ma dovremo fare molto altro e con sempre maggiore determinazione, un programma ricreativo, culturale e sportivo.
Come sapete abbiamo iniziato la ginnastica dolce, lo Showdown, le bocce e speriamo di poter riprendere a breve l’utilizzo dei tandem. Abbiamo preso volentieri parte anche alle belle iniziative della rete “Spazio DirSI” come le escursioni con il CAI e la ginnastica.
Fare attività culturale è reso facile tramite per i numerosi rapporti che abbiamo instaurato anche grazie ai nostri soci onorari Paola Lambardi e Francesco Burroni, mentre è più difficoltoso muoversi nel mondo dello sport, dato che il Comune di Siena, e gli altri non ci danno risposte soddisfacenti e anzi, qualche volta nemmeno rispondono. Per esempio, non siamo riusciti ancora ad incontrare l’assessore allo sport del Comune di Siena e nonostante avessimo ottenuto un appuntamento per un sopralluogo al velodromo dell’acqua calda con il geometra del Comune, nulla si è mosso.
Il prossimo anno, potremo riprendere il laboratorio del sonetto o scrittura creativa e le visite guidate in città e non solo a Siena, anche grazie a un bando dell’I.Ri.Fo.R. nazionale.
Si fa fatica a reperire i punti di riferimento sul territorio ma non ci arrendiamo.
L’attività ricreativa si sposa molto bene con quella sportiva ma cercheremo di implementarla coordinandoci sempre di più e meglio con la preziosa rete di “Spazio DirSI” e con tutte le realtà attive sul territorio come l’Associazione “Se mi aiuti ballo anch’io”, la UISP, il comitato paraolimpico e altre.
Formazione e istruzione
In questo settore specifico potremo operare anche grazie alla nostra sede territoriale dell’I.Ri.Fo.R rispondendo, per quanto possibile, ai bandi nazionali ma organizzando iniziative formative e nell’ambito delle risorse interne. Cercheremo di organizzare, per quanto possibile un servizio di assistenza per le diverse esigenze tecnologiche, ma anche un’assistenza alle persone come ad esempio: lettura a domicilio, registrazione di piccoli testi e piccole trascrizioni braille e a caratteri ingranditi.
La formazione ci sta a cuore e per questo seguiamo assiduamente, in stretto coordinamento con il centro di consulenza tiflodidattica di Firenze della Biblioteca Italiana per Ciechi Regina Margherita, tutti i ragazzi inseriti nei diversi ordini di scuola. Il settore è particolarmente delicato e difficile ma indispensabile per il buon inserimento prima scolastico e poi lavorativo dei giovani.
Cercheremo di mettere in atto azioni mirate all’informazione e all’aggiornamento degli insegnanti di sostegno e degli assistenti alla comunicazione anche grazie all’impegno qualificato della nostra consigliera Elena Ferroni.
Tutela, rappresentanza e promozione
Questo punto è il cuore delle nostre attività, perché tutelare e rappresentare significa interagire con la società civile, con le pubbliche amministrazioni, per promuovere:
Accessibilità, tutela e rispetto dei diritti, integrazione sociale e tutto ciò che riguarda la parte del segretariato sociale.
In particolare, sarà sempre più importante, dialogare con le diverse realtà socio sanitarie e non solo al fine di consentire, a noi tutti, un più semplice accesso alle cure, alla cultura, ai servizi.
In merito stiamo promuovendo la cultura dell’accessibilità, soprattutto per le strutture pubbliche come università e strutture sanitarie o sociali anche tramite la proposta del sistema Letismart.
Nell’ambito dell’assistenza può essere inquadrato anche il nostro servizio di accompagnamento e trasporto che, rappresenta ancora oggi, un punto ineludibile e che comporta non poche difficoltà ma che, grazie al paziente e intelligente lavoro della nostra consigliera Elena Ferroni, ci dà buoni risultati.
Intorno a queste cinque aree di attività si svolgerà il nostro compito, tipico di un’associazione che vuole essere sempre accogliente e coinvolgente per i disabili visivi e in costante dialogo con il territorio, anche al fine di intercettare quelle persone che ancora non si avvicinano alla nostra grande famiglia.
Spesso ci siamo chiesti come si può stare vicini ai soci e dobbiamo dire senza timore che molte cose sono state fatte e comunque ancora non possiamo dirci completamente soddisfatti. Negli ultimi anni abbiamo avvicinato i soci delle rappresentanze ma possiamo e dobbiamo fare di più. Abbiamo un costante impegno nel seguire le pratiche di riconoscimento della cecità e dell’invalidità civile, ma anche un impegno per quanto riguarda il reperimento di nuovi posti di lavoro. Possiamo dire che in questo campo qualcosa si sta muovendo perché negli ultimi tempi sono stati recuperati o conservati alcuni posti di centralino e altri stanno per essere messi a bando come quello del Comune, della U.S.L. e dell’ospedale.
Conclusioni
Carissime e carissimi,
come sempre, devo far appello a una sempre maggiore partecipazione alle nostre attività, ma la sola partecipazione, non basta. Ognuno di noi, da qualsiasi posizione associativa, dirigenti o soci, si deve fare carico di noi stessi, dell’associazione, come ci dobbiamo e facciamo carico della nostra famiglia.
Chiedo a tutti e a ciascuno un maggiore impegno e una maggiore assunzione di responsabilità perché questo è indispensabile, se vogliamo crescere sia quantitativamente che qualitativamente e migliorare il quotidiano di chi vive la difficoltà della disabilità visiva.
Ogni personale contributo può essere determinante e per questo ha lo stesso valore se messo al servizio della collettività. Dobbiamo mettere a frutto l’idea che un’associazione vive se ognuno dei suoi membri mette al primo posto non l’io ma il noi. Si sente sempre dire che siamo una grande famiglia ma per rendere concreta questa affermazione di principio si deve crescere in spirito di condivisione e partecipazione, ma lo si deve fare senza perdersi in formalismi inutili, ma facendo vincere la voglia di stare insieme e insieme costruire occasioni di crescita per la nostra comunità, integrandola sempre di più e meglio con il tessuto sociale.
Dalla pandemia abbiamo certamente imparato a stare insieme anche se a distanza, ma adesso è tempo di trasferire questa esperienza nel quotidiano e ritornare a vivere comunitariamente, per sentire vicina a noi l’Unione e, insieme farla vivere portandola ad essere sale per la comunità in cui tutti noi viviamo.
Allora, avanti tutti insieme, non per noi stessi, ma per tutti. Se sapremo vivere questi sentimenti, certamente potremo vivere meglio e tenere alto il vessillo della nostra storia.
Testamento solidale
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti dal 2019 è organizzazione del Comitato Testamento Solidale
Accogliere, ascoltare, sostenere, tutelare, condividere, includere, sono i valori fondativi dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti che da 100 anni promuove l'uguaglianza dei Diritti con impegno, passione, dedizione, tenacia, autorevolezza, per donare luce ai ciechi, agli ipovedenti, alle persone con disabilità plurime in ogni angolo d'Italia.
Centinaia e centinaia di donne e di uomini animati da puro spirito di volontariato, spesso segnati dalla stessa disabilità, lavorano ogni giorno con fervore e competenza per offrire risposte a bambini, ragazzi, adulti, anziani. Istruzione, Lavoro, Ri-Abilitazione, Sperimentazione, Mobilità, Autonomia, Ricerca, sono le principali parole chiave che caratterizzano l'azione quotidiana dell'Uici.
Cittadini tra i cittadini, uguali tra uguali, questo il traguardo che l'Unione persegue, unendo le persone con disabilità visive e plurime in una grande famiglia fondata sulla solidarietà e sull'amore.
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